Summary
- Le attività di ricognizione, avviate nel 2003 dall’Università di Foggia in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia, si sono concentrate nella bassa valle dell’Ofanto al fine di studiare in questo comprensorio territoriale i cambiamenti diacronici del paesaggio e, di conseguenza, delle dinamiche insediative tra preistoria e medioevo. Gli obiettivi specifici del progetto sono infatti: 1) sviluppare una lettura integrata delle vicende urbane e rurali unendo i dati dello scavo di S. Pietro, nell’area extraurbana di Canosa, e dei survey nel territorio circostante 2) analizzare nel dettaglio gli assetti insediativi della bassa valle dell’Ofanto, ossia in un’area centrale per lo sviluppo del popolamento antico e che funge da tramite tra il versante adriatico e la costa tirrenica. L’indagine ha preso dunque avvio dello scavo del complesso paleocristiano di S. Pietro, in corso dal 2001, e ha previsto l’adozione nelle ricognizioni di un sistema di campionatura pensato per includere nella ricerca le porzioni più rappresentative del contesto territoriale in base alle sue variabili geologiche, geomorfologiche e pedologiche. La ricognizione sistematica e intensiva di questo areale, cui si sono affiancate anche delle esplorazioni non sistematiche di territori ad alto potenziale archeologico, si è caratterizzata come “site-oriented survey” o “ricognizione a livello di sito”, anche se non è stata per questo tralasciata la documentazione delle evidenze off-site, in considerazione delle informazioni che possono essere da queste desunte. Come nel caso del survey gemello della Valle del Celone (cfr. http://www.fastionline.org/survey/site/AIAC_477), anche nel “Progetto Valle dell’Ofanto” sono state adottate tutte le procedure tipiche dell’archeologia globale: tecniche d’indagine molteplici (ricognizioni di superficie, foto aree, indagini geognostiche), fonti diverse (archeologiche, epigrafiche, cartografiche, etc.) e coinvolgimento di varie competenze disciplinari.
Project Dates
- 2003 - 2004
Periods
- No period data has been added yet
- 8000 BC
- 6000 BC
- 1200 AD
- 2000 AD
- Nel corso delle due campagne di survey condotte tra 2003 e 2004 sono state indagate due unità campione a S del corso del fiume Ofanto per un totale di ca. 18 kmq: il campione A corrisponde a un’area di 7,7 kmq a E del centro cittadino di Canosa e comprende anche un’altra piccola area di ca. 0,3 kmq a NO di Canosa (località Pozzillo), mentre il campione B è localizzato nel territorio di Barletta e ricopre una superficie di 10,5 kmq. La ricerca nelle aree A e B ha permesso di censire 113 Unità Topografiche (UT), cui se ne aggiungono 5 al di fuori dei campioni, per un totale di 7,9 UT per kmq (cfr. Goffredo 2011). La ricognizione è stata impostata come ricerca sistematica di superficie con copertura uniforme, intensiva e totale delle aree definite. La cartografia di base utilizzata è costituita da: tavolette I.G.M. in scala 1:25 k, carte in scala 1:10 k su base fotogrammetrica, Carta Geologica d’Italia, Carta dell’uso del suolo e ortofoto in scala 1:10 k realizzate nel 2004. La documentazione sul campo è stata effettuata tramite la compilazione di schede descrittive, la realizzazione di fotografie e l’utilizzo del GPS per il rilievo delle evidenze e delle aree di spargimento dei reperti. Nelle indagini, i ricognitori hanno percorso i campi per file parallele e mantenendo una distanza standard di 10 m ma, nel caso di particolari concentrazioni di reperti, la distanza è stata ridotta a 5 o anche 2 m per consentire una migliore raccolta di dati e di reperti affioranti in superficie; nei terreni con coltivazioni di olivi e viti, la distanza è stata regolata dallo spazio tra i filari (5 o 2 m). Per quanto riguarda la raccolta dei manufatti, sono stati adottati diversi criteri, tra cui il recupero totale dei frammenti, la selezione dei materiali diagnostici, la raccolta parziale dei materiali presenti in grandi quantità. In alcuni casi di notevole concentrazione di materiali, a una semplice raccolta dei reperti per strisciate parallele si è sostituita una quadrettatura analitica, impostata realizzando sul terreno maglie con unità di 10x10 m di lato. La ricognizione sistematica è stata anche affiancata da indagini non sistematiche localizzate in aree particolarmente promettenti del territorio e adatte allo studio di aspetti particolari del paesaggio (es. siti nei territori di Canosa, Cerignola, Trinitapoli, S. Ferdinando di Puglia). L’attività sul campo è stata finalizzata al rinvenimento di Unità Topografiche (UT), intese come “unità di territorio caratterizzate dalla presenza di emergenze archeologiche, non di rado affiorate a seguito della distruzione […] di stratigrafie sepolte pertinenti a singoli insediamenti di durata variabile o al contrario a più siti insediatisi in tempi e modi diversi nel medesimo contesto topografico” (cfr. Goffredo 2011). Tenendo conto delle potenziali distorsioni che possono inficiare il rinvenimento di UT o siti, nelle attività sul campo è stata registrata la visibilità di superficie (tramite l’attribuzione di un valore in una scala da 0 a 5) e sono state prodotte carte di visibilità su base aerofotogrammetrica.
Other Comments
- Direttore scientifico: Giuliano Volpe, Università degli Studi di Bari; Direttore sul campo: Roberto Goffredo, Università di Foggia. ............................................................................................................................. Questa scheda è stata compilata dal team di Fasti Online Survey nell'ambito dello KNIR internship 2020 'Digital Field Survey Archaeology'.
- Il progetto è finalizzato alla ricostruzione delle presenze insediative a livello diacronico e delle relazioni tra i diversi tipi di insediamento e di conduzione agricola nella valle dell’Ofanto. La ricerca si imposta sulla necessità scientifica di affiancare alle indagini archeologiche condotte a Canosa anche uno studio del territorio circostante il centro urbano, tentando di contribuire grazie alle ricognizioni alla redazione della carta archeologica e di carte di rischio e integrando esigenze di ricerca e di tutela.
- Le ricognizioni sono finanziate dall’Università di Foggia e dal MIUR, con inserimento del progetto nei PRIN 2002 (”Paesaggi urbani e rurali in Puglia e Basilicata dall’età del Principato alla Tarda Antichità: ambiente e insediamenti, strutture produttive e dinamiche commerciali, forme istituzionali e sociali - Storia, Archeologia, Archeometria, Geofisica” di cui è coordinatore nazionale G. Volpe).
Director
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Director
- Giuliano Volpe - Università di Foggia