La città greca di Leontinoi, lontana dal mare e posta ai margini della Piana di Catania, è articolata su due colli, San Mauro e Metapiccola, separati da profonde incisioni vallive un tempo attraversate da torrenti, oggi quasi tutti prosciugati. Il Colle San Mauro, configurato in strette terrazze lungo i pendii e spazi più estesi alla sommità, e frequentato sin dal III millennio a.C., ha restituito anche tracce consistenti del primo stanziamento coloniale. Qui le indagini archeologiche, intraprese già da Paolo Orsi nella prima metà del Novecento e proseguite successivamente con l’Università degli Studi di Catania (Giovanni Rizza e Massimo Frasca), hanno portato alla luce molteplici evidenze (tratti della cinta di fortificazione, abitazioni, materiali di diversa epoca e tipologia). È probabile che l’abitato urbano, di cui sfugge ancora oggi l’organizzazione, abbia mantenuto una connotazione semi-rupestre nelle varie epoche. A Colle San Mauro, in due ambienti, costruiti in parte nella roccia e in parte in muratura, sono stati rinvenuti numerosi frammenti di decorazione architettonica di età arcaica e altri elementi che hanno suggerito l’esistenza di un edificio sacro nelle vicinanze. Nel 2021, l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” e il Parco archeologico di Leontinoi hanno condotto indagini di scavo in vari settori del colle. In uno dei punti più elevati della sua parte meridionale sono state individuate poderose strutture murarie che lasciano presagire la presenza di un complesso fortificato di epoca medievale. Più a nord, insieme ad altre emergenze ad oggi parzialmente esplorate, gli scavi hanno portato alla luce parte del basamento e del lato corto occidentale di un tempio greco.