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Credits

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Monuments

Periods

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Chronology

  • 472 AD - 512 AD
  • 1 AD - 472 AD

Season

    • The archaeological project at _Aeclanum_ aims to gain a better understanding of the history of this important inland Roman town, using interdisciplinary methods involving, in addition to excavation, architectural survey, geophysical survey, archeo-botany and osteology. The site owes its fortune to its strategic position, along the via Appia, in the territory of the _Hirpini_, midway between the Tyrrhenian and Adriatic. The city, although having the potential to become a case study for multidisciplinary research, as it is almost entirely preserved without the presence of modern houses, has only been partially investigated to date and little is known of its urban development and relationship with the surrounding landscape. For now, the new project concentrates on four areas: (A) area of the monumental structure previously interpreted as a nymphaeum; (B) the large bath complex, (C) the residential area at the centre of the city, (D) public area with the _macellum_. The results in area A show how this building was rather the city’s theatre (the first to be excavated in Hirpinia), built in the 1st century A.D. and widely robbed from the 4th century onwards. In area B, a series of 4th century A.D. alterations to the earlier bath complex were identified: a new mosaic floor, which was completely uncovered and restored, and a room with an _opus_ _sectile_ floor covered by volcanic deposits attributable to the eruption of Vesuvius in 472 A.D. In area C, a collapsed structure was excavated. The sort of collapse and the materials associated with the deposits suggest it could be associated with one of the 4th century A.D. earthquakes, known from the literary and epigraphic sources. In area D, geophysical survey and excavations uncovered not only another part of the _macellum_, but also identified a large paved open area; probably the forum. The geophysical survey covered a considerable area, about four hectares and, in addition to the forum, revealed the presence of a second bath complex, several houses, part of the theatre, and a main road, perhaps the via Appia which crossed the city in antiquity.
    • Le indagini archeologiche relative alla campagna di scavo 2018 si sono concentrate principalmente su due aree. Via glareata Come già ricordato a proposito della passata campagna di indagini, l'elemento principale dell'area archeologica è costituito dalla prosecuzione della via Nomentana, che, dopo essere giunta a Nomentum, doveva proseguire verso nord per ricongiungersi con la via Salaria all'altezza di Eretum. Questo tratto, interamente pavimentato in basoli di calcare, è stato riportato in luce per 140 m circa ed ospita su entrambi i lati un sepolcreto collocabile tra il I sec. a.C. e il III sec. d.C. Poichè la funzione principale di questa arteria stradale doveva essere quella di servire le numerose ville rustiche che dovevano caratterizzare il paesaggio nomentano, non stupisce la presenza di un diverticolo stradale glareato, che dall'arteria principale doveva condurre ad una cisterna romana posta ad est dell'area. Tale diverticolo risulta attualmente scavato per circa 15 m ed è formato da un battuto di pietre calcaree di piccole dimensioni miste a terra piuttosto argillosa; mescolate tra le pietre, si segnala la presenza di piccole zeppe di basalto, mentre pietre calcaree di dimensioni più grandi si trovano sparse di tanto in tanto su tutta la carreggiata. Per quanto concerne la sua datazione i materiali ceramici coprono un arco cronologico che va dalla fine del II- I sec. a.C. alla metà del IV sec. d.C. Settore “Pietrara” Il settore “Pietrara” costituisce un ampliamento dell’area archeologica. Come già ricordato a proposito della precedente campagna di scavo, tale allargamento si è visto necessario per tutelare e indagare le strutture emerse in occasione della realizzazione di lavori di adeguamento degli scarichi civili di un immobile per civile abitazione plurifamiliare adiacente all’area archeologica stessa. Le indagini appena concluse hanno innanzitutto permesso un ulteriore ampliamento dell'area di scavo e la messa in luce di nuove strutture murarie, mettendo in evidenza una situazione più complessa di quanto ipotizzato in precedenza. E' possibile confermare che l'area indagata era caratterizzata dalla presenza di un grande strato di matrice limo argillosa di colore marrone chiaro posto su tutto il settore ed ascrivibile al momento dell'abbandono. Grazie alla notevole quantità di materiali ceramici rinvenuti tale fase si colloca tra la fine del IV e gli inizi del V se. d.C. Sono stati infatti individuati due ambienti, riferibili a due diverse fasi costruttive. Ad una prima fase si collocherebbero due setti murari legati tra loro ad angolo retto e caratterizzati da un paramento in opera incerta di calcare e da un rivestimento in intonaco bianco, parzialmente conservato. In un secondo momento, non ancora collocabile cronologicamente, si provvide a realizzare un ampliamento dell'edificio verso nord, attraverso l'aggiunta di strutture in opera incerta di calcare. L'area delimitata da queste ultime strutture presenta più strati di crollo, ancora totalmente da scavare.
    • Per l’anno 2019, le attività di scavo, ricerca, restauro e valorizzazione nell’area archeologica dell’antica Aeclanum si sono concentrate in tre aree: il macellum, la cosiddetta casa a peristilio, l’area residenziale sulla collina meridionale. Macellum: Il macellum di Aeclanum si presenta con una pianta meno canonica rispetto a quella usuale, formata da una tholos centrale ed attestata per esempio a Pompei e Puteoli (cd. Tempio di Serapide), quanto piuttosto dal modello “adriatico” noto ad esempio ad Herdonia, in cui i singoli esercizi commerciali all’interno dell’edificio non si presentano con pianta quadrata/rettangolare lungo i lati della corte interna, ma si aprono a raggiera lasciando la parte centrale sprovvista di tholos. In considerazione di ciò, si è deciso di aprire un saggio lungo il fronte nord del macellum, ossia sul lato opposto rispetto a quello da noi indagato nelle campagne precedenti ed a cavallo dell’ipotetico muro di confine dell’edificio, in modo da poter verificare la presenza dello stesso e dell’evidenza a nord di esso. Quanto riportato in luce quest’anno ci fa capire che quest’area è stata pesantemente spogliata e riutilizzata. Mentre abbiamo scoperto parte del macellum originale, abbiamo anche scoperto un’altra stanza con un diverso allineamento rispetto al macellum originale. Esistono due ipotesi potenziali per quest’area, la prima è che questa camera inferiore sia stata costruita per prima e poi è stato costruito il macellum utilizzando questa struttura come confine. La seconda ipotesi è che il macellum fu costruito per primo e fu spogliato per costruire questa stanza che sarebbe stata in uso più tardi del macellum. Casa con peristilio: L’edificio risulta però fondamentale per la comprensione delle dinamiche di sviluppo urbano, soprattutto per la fase tardoantica, in quanto probabilmente legato alla creazione della basilica paleocristiana. Per questo motivo sono stati aperti due saggi stratigrafici in aree potenzialmente utili ad una maggiore comprensione delle fasi costruttive dell’edificio. Il primo dei due saggi è stato posto a cavallo di una soglia tra l’area principale del peristilio e una stanza secondaria oltre quest’area. Quanto riportato in luce durante la campagna di scavo 2019 da un lato conferma l’ipotesi che questa casa sia stata costruita in età tardoantica, piuttosto che adrianea, dall’altro mostra, sotto il livello di calpestio, i resti di altri edifici di periodi precedenti, in particolare un grande muraglione, forse di terrazzamento, ed una struttura più effimera realizzata con ciottoli di fiume, verosimilmente per sorreggere muri in paglia e fango. Il secondo saggio è situato invece nella parte sud-occidentale della casa a peristilio, sul fronte interno del muro perimetrale, a sud della soglia d’ingresso. Dallo scavo è emerso che per quanto l’elevato sia integralmente di età tardo-antica, questo si fondi su strutture precedenti. Area residenziale sulla collina meridionale: Il risultato di maggiore interesse raggiunto negli anni passati tramite l’utilizzo delle prospezioni geofisiche a mezzo georadar consiste nella scoperta di un quartiere a carattere residenziale ad ovest del foro, sulla sommità della collina che corre con andamento est-ovest. Si è deciso quindi di aprire un saggio in un’area particolarmente chiara alla lettura del georadar, per verificare la presenza e consistenza delle strutture murarie. I risultati non solo hanno confermato quanto ipotizzato, ma hanno rivelato altre strutture costruite ed una complessa fase edilizia. In buona sostanza è stata riportata in luce una piccola porzione di una stanza interna, testimoniato anche dalla rilevante quantità di affreschi, obliterata da diverse fasi di crollo, sigillata poi da materiale di tardo IV sec. d.C. L’area a nord di questo ambiente viene interpretata come un’area esterna. I risultati del GPR suggeriscono che una pavimentazione o una strada potrebbero trovarsi a 1,5 m di profondità, tuttavia gli scavi non hanno raggiunto questo livello.

Bibliography

    • T. Sgrulloni, 2007, Il percorso della via Nomentum-Eretum, in Archeoclub d'Italia sede Mentana Monterotondo(a cura di), L'area archeologica della via Nomentum-Eretum in località Tor Mancina all'interno della Riserva naturale Macchia di Gattaceca e Macchia del Barco, Palombara Sabina, 36-41
    • S. Paoli, 2007, Il tratto della via Nomentum-Eretum in località Tor Mancina, Ibidem, pp. 42-46; S. Paoli, T. Sgrulloni, 2007, L'edificio funerario 1, 48-55;
    • S. Paoli, T. Sgrulloni, 2007, La tomba a cappuccina 1, 56-57.
    • T. Sgrulloni, 2007, Il restauro e la musealizzazione delle strutture, 61-63.
    • T. Sgrulloni, 2007, Catalogo. Anfora tipo Dressel 1, 77.
    • S. Paoli, 2007, Catalogo. Anfora tipo Dressel 2-4, 78.
    • S. Paoli, 2007, Catalogo. Anfora tipo Dressel 2-4, 79.
    • S. Paoli, 2007, Catalogo. Anfora tipo Chiota, 80.
    • T. Sgrulloni, 2007, Anfora tipo Marsigliese 6a, 81.
    • T. Sgrulloni, 2007, Bollo con iscrizione KPINA, 82.
    • S. Paoli, T. Sgrulloni, 2012, La via Nomentum-Eretum e il suo sepolcreto, all'interno dell'area archeologica della via Nomentum-Eretum in località Tor Mancina, nella R.N. Macchia di Gattaceca e Macchia del Barco, Isola del Liri 2012.