Summary (Italian)
La campagna di ricognizione nell’area si è tenuta nel luglio 2014. L’area nel corso degli anni ’70 ha restituito importanti rinvenimenti antropici. Nel 2013 si era già effettuata nella località una ricognizione nell’ambito del Progetto Archeologico Agno-Leogra: essa ha permesso di individuare intorno al monolite almeno quattro strutture antropiche, realizzate in muri a secco, nei cui pressi, in superficie, sono stati rinvenuti alcuni frammenti di ceramica di età protostorica, frammenti di selce lavorata, ossa e una scoria di fusione.
Nelle vicinanze del monolite si trova una valletta in cui è stata documentata la presenza di un piccolo riparo sotto-roccia; purtroppo non è stato possibile eseguire un’indagine più approfondita poiché il riparo è stato riempito da un cumulo di pietre e dalla folta vegetazione. L’insieme delle osservazioni ha suggerito di riprendere e approfondire lo studio del sito, con un’esplorazione più intensiva. È quanto si è fatto durante la campagna 2014, rilevando che il sito, lungo il versante sud-orientale del rilievo, è composto da una serie di terrazzamenti artificiali, tutti con orientamento N-S, posti su più livelli: terrazzamento 1; t. 2; t. 2 a; t. 3; t.4; t.5.
Il terrazzamento 1 è il più vicino al monolite e potrebbe essere un ampliamento dei ripari ricavati sotto-roccia; potrebbe essere un passaggio. È in crollo, quindi difficile da riconoscere; costituito da massi di pezzatura pluri-decimetrica.
Il terrazzamento 2 è convesso verso valle, dove è limitato da un muro a secco spesso circa 1,20 m, alto circa 85-90 cm, composto da conci litici di pezzatura variabile senza alcun legante. Non appaiono organizzati in filari, piuttosto ammassati, tanto che potrebbe trattarsi di un crollo. Il terrazzamento 2A (l’unico con orientamento E-W) è composto da 2-3 filari di pietre delle dimensioni di 10-20 cm; si tratta di un muro a secco, alto circa 50 cm. Si appoggia su uno strato contenente concotti, materiale litico (un’ascia in pietra verde levigata) e organico.
Il Terrazzamento 3 è stato suddiviso in tre settori, il più interessante dei quali è il terrazzamento 3 lungo, un muro a sacco composto sul fronte da pietre calcaree di grandi dimensioni il cui riempimento, visibile in alcune zone di crollo, è composto da pietre di pezzatura minore. È concavo verso valle, lungo all’incirca 14 metri e profondo 1,80 m.
Il terrazzamento 4 ha andamento N-S, la lunghezza è di circa 2,5 m, è alto 1,15 m. È formato da un primo corso di elementi litici di grosse dimensioni senza legante. La parte superiore, formata da elementi piatti e larghi, di pezzatura diversa, è in parte crollata.
Copre uno strato fortemente organico denominato US1 e un muretto più antico (US3). Qui sono stati rinvenuti frammenti ceramici, tra cui alcuni diagnostici dell’età del Bronzo, selci tra cui un acciarino del XVIII sec., ossa. Immediatamente a monte del terrazzamento 4 è stato effettuato un carotaggio di 40 cm circa di profondità che ha individuato uno strato di terriccio scuro sciolto ricco di apparati radicali, numerosi scarti di lavorazioni di selce, concotti e frammenti di ceramica.
- Mara Migliavacca - Università degli Studi di Padova e Museo Civico “Dal Lago” di Valdagno (VI) 
Director
- Armando De Guio - Università degli Studi di Padova - Dipartimento dei Beni Culturali
Team
- Andrea Meleri - Università degli Studi di Padova
- Lino Rossetto, Università degli Studi di Padova
- Marco Tofanetti - Università degli Studi di Trento
- Silvia Bandera - Università degli Studi di Trento
- Giacomo Fontana - Università degli Studi di Bologna
Research Body
- Museo Civico “Dal Lago” di Valdagno (VI)
- Museo del Priaboniano di Monte di Malo (VI)
- Università degli Studi di Padova
Funding Body
- Comuni di Valdagno, Schio, Monte di Malo, Torrebelvicino, Recoaro (provincia di Vicenza)
- Comunità Montana Leogra - Timonchio
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