Nell’ottobre 2010 è stato avviata la prima indagine di archeologia preventiva nel centro storico di Senigallia, collegata al progetto “Archeologia Urbana a Senigallia” (il secondo intervento è avvenuto in Via Baroccio, 72, v. scheda in Fasti On Line).

Durante i lavori di ristrutturazione di un palazzo settecentesco, eseguiti dalla Società \“Berta Costruzioni s.r.l.\”, sono state avviate indagini geofisiche preliminari all’interno delle cantine. I buoni risultati ottenuti hanno condotto all’indagine archeologica vera e propria, durante la quale sono venute alla luce numerose strutture riferibili al più antico impianto urbano della colonia romana di Sena Gallica (284-3 a.C.). E’ stato infatti individuato un complesso reticolo di strutture murarie, tra loro ortogonali, che determinano almeno 4 vani, all’interno dei quali sono stati ricavati almeno due pozzi (probabilmente in tempi diversi) e alcuni apprestamenti funzionali, tutti in frammenti di laterizio e argilla, interpretabili come preparazioni per un torcular. Tutte le murature sono eseguite in ciottoli di fiume, legati con malta di argilla; gli interventi in tegole disposte di piatto, legate con malta di argilla e ghiaia, sembrano riferirsi ad una fase successiva. Anche se in via preliminare, queste strutture si possono datare agli inizi del III sec. a.C.

L’orientamento delle murature, poi, in senso nord-sud, lascia intravedere interessanti approfondimenti di studio sulla topografia urbana della città che, nella sua fase di età pienamente romana, invece si conforma nord-est sud-ovest.

Ma il dato più sorprendente è stato il rinvenimento, al di sotto delle strutture romane, di un impianto abitativo più antico, del tutto obliterato dalle costruzioni successive, anche se presenta lo stesso orientamento. Questa abitazione ha restituito materiali che si possono datare, sempre in via preliminare, tra fine V e IV sec. a.C., da riferirsi ad un probabile abitato di tipo “piceno”.